Accocchiamo

2017-09-25 08.37.45

Troppo spesso associamo l’idea di “autore esordiente” alle richieste pressanti da parte di un perfetto sconosciuto per avere un post o un po’ di visibiità per un libro autopubblicato, pieno di strafalcioni e ben lontano dall’idea di “capolavoro” con cui ci viene venduto. Troppo spesso, purtroppo, questo genere di comportamenti danneggia non solo il singolo autore, ma anche tutta la categoria degli esordienti, di quelli che hanno qualcosa da dire e che cercano il loro spazio nel mondo letterario di oggi.

In questo mare magnum di presunti capolavori, ho trovato Felice Florio e Bookabook. Lui, Felice Florio, è persino più giovane di me: è un giornalista, pieno di sogni e di voglia di mettersi in gioco. Loro, Bookabook, sono una piattaforma su cui vengono lanciate campagne di crowdfunding per finanziare la pubblicazione di un libro. Ovvero: lo pubblichiamo, il tuo libro, sì, se trovi un certo numero di persone disposte a leggerlo.

Felice Florio ha scritto Accocchiamo, che io neanche sapevo cosa significasse. E per carità, magari non vincerà il Premio Pulitzer, ma credo che Florio abbia scritto un libro bello, un libro che valga la pena essere letto.

Accochiamo parla di droga – e lo ammetto candidamente, io con questo libro ho realizzato che di droga non ne sapevo nulla. A parte il “è brutta, è cattiva, fa male”, non ne sapevo nulla – e forse è un vanto, il fatto di non essere mai entrata nel mondo della droga, ma forse non mi consente di capire certi meccanismi, o di provare empatia verso i miei futuri ipotetici pazienti. E di dipendenze bisogna parlare – anche all’interno della formazione di un medico-wannabe come me. Perciò, con questo romanzo apro la Categoria delle Dipendenze – e spero di trovare presto altri libri che possano far compagnia a questo.

“Non dire stronzate Giovanni. Uno non si droga perché è troppo fantasioso o intelligente. Uno si droga e basta. E soprattutto, una persona sceglie di drogarsi. Almeno la prima volta, senza attenuanti della dipendenza che crea o del piacere che infonde. Un individuo, la prima volta che sceglie di drogarsi, lo fa consapevolmente. Lo fa perché un amico gli ha chiesto di “accocchiare”, è semplice e comune“.

Accocchiamo parla di quattro ragazzi – due coppie che si intrecciano, essenzialmente. Da un lato Giovanni e Vincenzo, che appartengono al mondo della droga e ne conoscono le dinamiche; dall’altro Chiara e Luca, che invece – un po’ come me – di droga non sanno nulla. Chiara incontra Giovanni, Vincenzo incontra Luca – e i destini di questi quattro ragazzi si intrecciano tra città imprecisate e nuove esperienze.

Luca, in particolare, è il personaggio che ci consente di capire, di entrare nel mondo di Accochiamo, di colmare le nostre lacune – perché Luca, come me, non sa nulla del mondo della droga – e perché Luca è spinto a imparare. Ed è così che anche noi conosciamo termini, modi, effetti, riti – con la stessa naturalezza con cui, in romanzi ben più leggeri, si seguono le vicende di una qualunque ragazzina alle prese con una storia d’amore.

Vincenzo fa da mentore a Luca in questo mondo – e in questo mondo rimane invischiato, in modo forse un po’ prevedibile, ma in un modo che ci consegna un messaggio importante: non si gioca con i pezzi grossi, in questo mondo, per nessun motivo.

Chiara e Giovanni, invece, fanno un percorso inverso: si allontanano dalla città, viaggiano, si conoscono, si piacciono. Fanno anche degli errori – errori per cui, a un certo punto, viene voglia di prenderli a schiaffi sonoramente – ma ci insegnano a rimetterci in piedi, a cercare i lati positivi anche nei momenti più bui, e a andare avanti, con un pizzico di coraggio e un pizzico di incoscienza. E alla fine ci affezioniamo, a questi ragazzi che stanno cercando il modo giusto per muoversi nel mondo, nonostante tutte le difficoltà.

Tra l’altro, Accocchiamo è un romanzo scritto in modo ricercato, in uno stile che mostra tutta la passione di Florio per la scrittura. Anche quando la scrittura le vicende si fanno più cupe, anche nelle scene più difficili da digerire, Florio usa uno stile curato che ci riporta a galla, che ci da speranza in un lieto fine. Certo, tutto questo mi ricorda molto lo stile di Alexandra Kleeman, stile che è stato criticato perchè troppo artificioso, troppo  costruito, troppo poco spontaneo – ma possiamo dire, con un piccolo moto d’orgoglio, che questo italiano ricercato piace eccome, e suona in modo ben diverso dall’inglese artificioso sfornato dalle scuole di scrittura americane.

Accocchiamo è un libro che mi è piaciuto, che merita ben più della sufficienza, che parla di cose importanti e che credo meriti di essere letto. In realtà però, è un libro che non è ancora un libro: io ne ho lette le bozze – bozze che sono scaricabili gà da ora, se pre-ordinate la vostra copia. Se vi ho convinto e se volete dare fiducia a questo giovane Florio, potete contribuire anche voi alla campagna di Accocchiamo su bookabook.it. È già stato raggiunto il goal di pubblicazione – perciò sicuramente riceverete la vostra copia cartacea o il vostro ebook. Serve però ancora uno sforzo per portare il libro alla promozione su larga scala –  e per questo motivo non posso che chiedervi di contribuire anche voi alla pubblicazione di questo libro, qui:

https://bookabook.it/libri/accocchiamo


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